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domenica 14 giugno 2015

La maledizione del serpente a tre teste

Ultimamente sento parlare spesso di bipolarismo. Ogni volta che qualcuno manifesta una stranezza nel comportamento, viene subito etichettato come bipolare. Ma cos'è realmente il bipolarismo? Non basta avere una doppia faccia e nemmeno una doppia vita segreta per meritare l'appellativo di bipolare. Il bipolarismo è un disturbo psichico riconosciuto, per cui a stati di euforia eccessiva e deliri di onnipotenza, si alternano momenti di depressione totale (considerati i sintomi, mi sono chiesta se forse io stessa soffro di bipolarismo...).
Alla luce di quanto appena detto, trovo sbagliato definire qualcuno bipolare solo perché ha comportamenti differenti a seconda delle persone e degli ambienti che frequenta. Tra l'altro, alcuni di loro dovrebbero dirsi tripolari o quadripolari poiché le maschere che indossano sono sicuramente più di due. Nel dubbio, ho coniato per questa tipologia di persone, senza neanche starci a pensare troppo, l'epiteto di "serpente a tre teste". Serpente perché sono persone estremamente viscide; tre teste perché le loro maschere sono appunto più di due. Questa espressione è anche volutamente evocativa a livello mitologico in quanto, a mio parere, i mostri mitologici sono i più spaventosi in assoluto. Ed è doveroso temere i serpenti a tre teste, perché girano liberi tra la gente, abilissimi nel non farsi riconoscere; e se disgraziatamente ci puntano come prede, si insinuano nelle nostre menti e nelle nostre vite con fare suadente, ci succhiano linfa vitale e riescono persino a farsi dire grazie. Quindi sarebbe opportuno imparare a riconoscerli e, una volta individuati, starne bene alla larga.
Io ne ho conosciuti più di uno; e nonostante ormai ne "fiuti l'odore di marcio" a distanza, sono restia a lasciarli perdere da subito. E per i primi tempi mi lascio sedurre dal loro fascino di facciata, ma appena mi accorgo che il gioco inizia a diventare pericoloso, che rischio di rimanere intrappolata nella loro ragnatela, porto la situazione all'estremo, sputando loro in faccia il mio disappunto, e perché no, anche disprezzo, per i loro modi egoisti e superficiali.
In questo modo il serpente a tre teste, infastidito dallo smascheramento, disgustato dalla rivelazione delle sue stesse bugie a cui preferisce continuare a credere, ed incapace di affrontare uno scontro diretto, si allontana; ed io sono finalmente salva. Un atteggiamento leggermente masochista, penserete voi. Forse sì. Ma non so resistere a questo tipo di sfide. Un po' come chi fa sport estremi. E ognuno è libero di scegliere il tipo di rischio che vuole correre.
Ma come si fa a capire quando una persona apparentemente normale è in realtà un serpente a tre teste? Io ne ho incontrati almeno cinque nella mia vita, uomini e donne; e ho riscontrato che presentano alcune caratteristiche comuni fra loro. Innanzitutto hanno la classica aria da bravo ragazzo/brava ragazza; impossibile sospettare di loro a prima vista. E spesso sono aiutati da un visino da bimbo/a, quasi angelico. Poi ci tengono a precisare di essere persone equilibrate. E questa è la prima cosa davvero sospetta. Perché fare un'affermazione del genere non richiesta? Io non vado in giro dicendo di essere sana di mente. Anche perché sinceramente non credo di esserlo... Ma nonostante il loro conclamato equilibrio, alzano immediatamente la voce, e possono arrivare addirittura a perdere il controllo, se posti in una situazione di forte stress emotivo. In realtà ciò che i serpenti a tre teste giudicano "forte stress emotivo", viene giudicato dai più un vero e proprio nonnulla: una domanda non gradita ad esempio, o una banale richiesta di conferme, eccetera. Questi serpentelli tricapiti (ho appena creato un neologismo graziosissimo e ne vado fiera) sono di norma perfetti in ambito lavorativo, iper efficienti e ammirati da tutti per questo. Spesso ricoprono persino cariche importanti. E vivono per il lavoro. Lavorano un sacco di ore e non trovano mai un momento libero per se stessi né per gli altri. Sembra che lavorino solo loro. E adorano vantarsi dicendo cose del tipo: "non ho mai il tempo di andare al bar. Io lavoro", "ceno sempre tardissimo. Io lavoro", "Non posso fidanzarmi al momento. Ho problemi sul lavoro", "non sono sicuro di poterti vedere martedì. Perché di solito il martedì è il giorno che mi mandano in trasferta di lavoro", poi parlando del più e del meno viene fuori che lo scorso martedì sono andati ad un compleanno, due martedì fa sono andati a cena a casa di amici per distrarsi, il martedì spesso escono con gli amici sposati perché è l'unico giorno della settimana in cui le mogli li lasciano liberi... E se fai loro notare che in parte sono scuse, che non hanno interesse per te o che forse vedono un'altra donna, non negano, perché non amano mentire spudoratamente; semplicemente, con aria calmissima e sguardo stupefatto, si limitano ad esclamare, senza troppa enfasi: "Tu sei pazza". Esatto! Perché non hanno altre argomentazioni. E ti insinuano nella testa il dubbio che forse sei pazza davvero, che dai ascolto ad un'immaginazione troppo fervida. Quando trovi poi il coraggio di troncare una relazione tanto malata, vedi finalmente tutto con lucidità e scopri che i tuoi sospetti erano fondati. E gli amici a cui racconti tutto ti guardano con aria incredula, chiedendoti come hai fatto a non prenderne coscienza prima. 
Ci sono altre tre costanti fondamentali per smascherare questa tipologia di persone:
1) la loro infanzia infelice, reale o presunta che sia, in cui sono stati vittime di padri violenti, alcolizzati, madri disinteressate o peggio ancora dispotiche. Da qui il susseguirsi di tristi vicissitudini nell'arco della loro vita e la conseguente non-voglia di prendere un qualsiasi tipo di impegno. Non parlo solo di fidanzamenti o matrimoni. Per loro persino organizzare una serata al cinema può diventare un impegno gravoso e fonte di stress, perché non vogliono vincoli con nessuno, nel caso in cui decidessero di vedere altre persone quella stessa sera o di restare a casa davanti alla tv perché troppo stanchi per uscire. 
2) i soldi: sono la cosa più importante per questi viscidi rettili, anche se affermano l'esatto contrario. Ma preferiscono usare quelli degli altri e tenersi i propri in tasca. I serpenti tricapiti non si innamorano mai, ma sono disposti ad accasarsi e metter su famiglia se trovano qualcuno più benestante di loro e soprattutto disposto a viziarli in tutto e per tutto. 
3) la pigrizia ed il narcisismo che ne consegue: nonostante lavorino come dei dannati, oziano perennemente quando sono a casa. Nei giorni festivi sono soliti dormire fino all'ora di pranzo ed eventualmente anche al pomeriggio. Sono narcisi perché amano sentirsi fare i complimenti, ma talmente pigri da non ricambiare la cortesia. Sono così pigri e narcisi che talvolta preferiscono l'auto-erotismo ad un rapporto a due. Questo non significa che non hanno mai nessun/a partner. Al contrario, ciò che conta è la loro libido, non importa se condivisa con altri o se autogestita. A questo proposito ringrazio il mio amico Jordan di Londra, per avermi aperto gli occhi. 
Nonostante tutto ciò, è normale restare intrappolati nella rete dei serpenti a tre teste, perché esercitano sugli altri lo stesso fascino tipico dei vampiri. Cercate però di essere abbastanza forti da staccarvene prima che sia troppo tardi. È per questo che parlo di "maledizione del serpente a tre teste", perché una volta nella morsa è quasi impossibile uscirne. E anche quando se ne è usciti, è facilissimo ricaderci. Loro non ci cercheranno, perché sanno benissimo che saremo noi a tornare. E al primo passo falso ci accoglieranno nuovamente a braccia aperte. Pronti a ricominciare il loro gioco perverso. State attenti, perché sono dei manipolatori inconsapevoli, convinti di avere un comportamento irreprensibile, e questo li rende ancora più potenti e pericolosi, perché ci convincono della loro buona fede e continuiamo a dare loro tutto ciò che vogliono, sia da un punto di vista affettivo che materiale.
E non sperate di poterli sconfiggere, perché non hanno nessun punto debole. L'unica cosa che vi resta da fare dopo averli fiutati è scappare a gambe levate.
Au revoir, mes amis! ;-)

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